CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli TO
0119565222
ESPRESSIONI CON FRAZIONI
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Marianna Vecellio e Fabio Cafagna con il coordinamento curatoriale di Anna Musini
Con un excursus sulla storia della Street Art "Wall Street", a cura di Gianluca Marziani
24 aprile – 27 novembre 2022
La mostra ESPRESSIONI CON FRAZIONI si riferisce all'aspetto fratturato e frazionato della vita contemporanea, in un momento in cui l'arte viene vissuta sullo sfondo di eventi estremamente diversi quali la rivoluzione digitale, le pandemie e la guerra. La mostra indaga le molteplici forme di espressività, espressione ed espressionismi che percorrono le storie dell'arte e delle società.
Il percorso espositivo attiva dialoghi inediti, enfatizzando i molteplici modi in cui gli artisti, in diverse aree temporali e geografiche, esprimono i propri stati emozionali e le proprie sensazioni corporee. La mostra comprende pittura, scultura, installazione, collage, video e performance, per giungere a progetti di arte digitale.
COLLEZIONE CERUTTI
La Collezione Cerruti è il terzo polo del Museo, una collezione privata di altissimo pregio che include quasi trecento opere scultoree e pittoriche che spaziano dal medioevo al contemporaneo, con libri antichi, legature e più di trecento mobili e arredi. Capolavori che vanno dalle opere di Bernardo Daddi, Pontormo e Ribera a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinskij, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini. La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, è il frutto della vita discreta e riservata di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), imprenditore e collezionista scomparso nel 2015 all’età di 93 anni.
Il Castello di Rivoli è il primo museo d’arte contemporanea al mondo a includere, nelle sue collezioni, una raccolta enciclopedica del passato. L’intenzione è di creare un modello nuovo di museo in cui l’arte del passato è osservata da prospettive contemporanee innescando un dialogo unico tra collezioni, artisti d’oggi e i capolavori del passato.